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SCRIPTPHOTOGRAPHY

Egor SHAPOVALOV                                                 (Russia) 

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EGOR SHAPOVALOV

Osservando le fotografie di Egor Shapovalov si è colpiti da un’avvolgente respiro poetico – non c’è alcun dubbio che dalla Russia dei nostri giorni arrivi una ventata di nuovi fotografi che sanno misurarsi con le nuove tendenze della rappresentazione fino a farsene validi interpreti. Nelle fotografie del giovane fotografo il minimalismo astratto di un’ambientazione fuori dal tempo, carico però di richiami, è allo stesso tempo avvolgente e silenzioso. Il suo è un mondo rigoroso, attento alle forme, in cui bellezza e introspezione dialogano con una metafisica ambientale in cui le figure sono esse stesse componenti organiche al tessuto visivo. Sebbene il complesso visivo risulti algido nelle fotografie di Shapovalov non c’è desolazione; distacco sì, ma non distanze, che l’osservatore colma con la scoperta di dettagli e particolari che rendono le immagini più “vicine”, capaci di stabilire una connessione di relazioni ed emozionare. La luce, utilizzata sapientemente, concorre a rendere tutto più morbido, penetrabile, come un invito alla complicità da spendere nel respiro di uno straniamento dal registro confidenziale, e in cui il sussurro della delicatezza suona come una brezza avvolgente. E un silenzioso astrattismo che scalda e avvicina i contatti. La geometrica scansione delle emozioni tuttavia non è così rigida come appare: Shapovalov è aperto alle influenze e dunque il rigore metafisico può cedere il passo a commistioni di generi, seppure incanalati dentro l’argine di una tematica che vuole riconoscersi. Così apprendiamo come lo stupore dei soggetti sia interpretato in una gamma eccentrica di momenti ma sempre nel registro di una racconto sensibile e ben orchestrato ne quale la priorità, la cifra stessa della narrazione è inchiodata al cardine di una poetica per immagini.  

 

Giuseppe Cicozzetti

 

foto Egor Shapovalov

 

https://www.collater.al/egor-shapovalov/

Looking at the Egor Shapovalov’s  photographs we are struck by an enveloping poetic breath - there is no doubt that from today's Russia comes a wave of new photographers who can measure themselves with the new trends of representation to become valid interpreters.

In the photographs of the young photographer the abstract minimalism of a setting out of time, charged with calls, is at the same time enveloping and silent. His is a rigorous world, attentive to forms, in which beauty and introspection dialogue with an environmental metaphysics in which the figures are themselves organic components to the visual fabric.

Although the visual complex is algid in Shapovalov's photographs there’s no desolation; detachment yes, but not distances, that the observer fills with the discovery of details and details that make the images "closer", able to establish a connection of relationships and excite.

The light, used wisely, helps to make everything softer, penetrable, as an invitation to complicity to be spent in the breath of an estrangement from the confidential register, and in which the whisper of delicacy sounds like an enveloping breeze. And a silent abstraction that warms and brings contacts closer together.

The geometric scanning of emotions, however, is not as rigid as it appears: Shapovalov is open to influences and therefore metaphysical rigor can give way to mixtures of genres, although channeled into the embankment of a theme that wants to be recognized. So we learn how the amazement of the subjects is interpreted in an eccentric range of moments but always in the register of a sensitive and well-orchestrated narrative as the priority, the very figure of the narration is nailed to the foundation of a poetic image.

 

Giuseppe Cicozzetti

 

ph. Egor Shapovalov

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